time:lapse a cura di School for Curatorial Studies Venice | A plus A Gallery | visitabile fino al 25 ottobre 2025rnA plus A Gallery è lieta di condividere con voi le exhibition view di time:lapse, mostra collettiva curata dai partecipanti della Summer School della School for Curatorial Studies Venice. La mostra, aperta dal 28 agosto, è visitabile fino al 25 ottobre e include anche uno screening program con una selezione di video della Servais Family Collection, Brussels.rnAttraverso opere di artisti locali e internazionali, time:lapse esplora l’impatto della tecnologia e del tardo-capitalismo sulle nostre temporalità, interrogandosi sul dilemma esistenziale dell’accelerazione permanente delle nostre vite digitali.rntime:lapserna cura di School for Curatorial Studies VenicernA Plus A Gallery, Veneziarn28 agosto - 25 ottobre 2025rnRoma Bantik, Robert Blatt, Giovanni Borga, Kensuke Koike, Raqs Media Collective, insieme ad un programma publico con proiezioni di: Lida Jonsson, Ssi Saarinen, Ona Julija Lukas Steponaityte, 0rphan Drift (Visuals Maggie Roberts e Suzie Karakashian, Audio Ocosi and vocals Ranu Mukherjee), Marina Faust, Tommaso Pandolfi, Dmitri Sarkisov, Danilo Correale, Semiconductor e una selezione di video della Servais Family Collection, Brussels, con video di: Larry Achiampong, Arturo Hernández Alcázar, Petra Cortright, Sari Dorian, Peter Fischli e David Weiss, Leo Gabin, Mi Kafchin Hortensia, Jura Shust e Thomas Verstraeten.rnrnrn“Il tempo si può dimenticare solo servendosene.” rn– Charles Baudelaire, Intimate Journals: Mon cœur mis à nurnrnIl 28 agosto, A Plus A Gallery inaugura time:lapse, una mostra a cura di School for Curatorial Studies Venice che indaga l’esperienza del tempo nella società tardo-capitalista. Con la proliferazione delle tecnologie di comunicazione, il tempo non solo sembra essersi accelerato, ma è diventato multiplo, simultaneo e asincrono. Time:lapse presenta una selezione di artisti internazionali che reinterpretano questa frammentazione cronologica come un’opportunità di gioco, utilizzando la sua infrastruttura iperconnessa come strumento creativo.rnrnrnrnCon Book of Hours, l’artista e compositore americano Robert Blatt presenta la temporalità ripiegata nella forma materiale di un libro, creando un tempo insieme immanente all’opera e plasmato dall’interazione con lo spettatore. Riflettendo l’orientamento verticale degli schermi attraverso il quale il paesaggio mediatico comprime il mondo, l’installazione meccanica Willie Pete is Running Wild dell’artista multimediale veneziano Giovanni Borga allude ai gesti ripetitivi e ossessivi che accompagnano il nostro consumo quotidiano di spettacolo.rnAlimentata dalle energie steroidee dell’economia della dopamina questa valanga di immagini genera una temporalità anarchica, dove tutto sembra poter coesistere simultaneamente. Un disorientamento tradotto in forma visiva in una serie di dipinti dell’artista francese Camille Theodet che gioca sull’ambiguità affettiva come fonte stessa di creazione.rnrnrnrnTime:lapse è a cura degli allievi dell’International Summer School in Curatorial Practice 2025, organizzato dalla School for Curatorial Studies Venice: Viola Amico, Mina Baniahmadi, Sean Burke, Daria Chelpachenko, Aruseak Hovhannisyan, Moe’Neyah Holland, Riya Jain, Akanksha Kamble, Lily Keeler, Gopika Kohli, Iuliia Kulikova, Rei Magongoa, Polina Mikhailova, Ana Ioana Olar, Noor Sharma e Lina Alshihabi.